Bettino Craxi: Vita, Crisi e L’Epilogo della Sua Carriera Politica

Bettino Craxi, all’anagrafe Benedetto Craxi, è stato una figura centrale della politica italiana. Ex Presidente del Consiglio (4 agosto 1983 – 18 aprile 1987) e Segretario del Partito Socialista Italiano (PSI) (16 luglio 1976 – 11 febbraio 1993), la sua carriera si è conclusa bruscamente nel contesto dello scandalo di Tangentopoli.

Il 30 Aprile 1993: Il Giorno della Fine di Craxi

Il 30 aprile 1993 rappresenta una data storica per l’Italia. In quella giornata, in piena crisi politica, la posizione di Bettino Craxi venne messa in discussione in maniera pubblica e violenta. Intorno alle 19:30, centinaia di persone si radunarono in piazzale Febo davanti all’hotel “Raphael”, storica residenza romana dell’ex Primo Ministro socialista, per esprimere il loro malcontento.

  • La protesta in diretta: I manifestanti intonavano cori forti, lanciando banconote come simbolo di disprezzo e sberleffo, gesto che veniva interpretato come un atto di “mazzette” contro il leader politico.
  • Il contesto politico: Il malumore era alimentato dal rigetto, da parte della Camera dei deputati, di quattro autorizzazioni a procedere su sei richieste nei confronti di Craxi il giorno precedente. Questo episodio scatenò una rabbia diffusa, con i cittadini desiderosi di vedere dal vivo l’ex leader e manifestare il loro dissenso.

La Caduta di un Uomo e di un Partito

I momenti critici si consumarono quando, in seguito all’invito agli studi della trasmissione “L’istruttoria” di Giuliano Ferrara, Bettino Craxi fece il suo ingresso nell’auto di servizio. Proprio in quell’istante, la folla reagì lanciando contro di lui monetine, segnando simbolicamente la fine del potere politico di un uomo che aveva dominato la scena nazionale per anni.

Questi eventi rappresentarono il culmine delle indagini guidate dal pool di Antonio di Pietro, che avevano portato non solo alla rovina di Craxi, ma anche alla caduta del Partito Socialista Italiano, che aveva guidato per diciassette anni la politica italiana.

Origini di Bettino Craxi e i Suoi Primi Incarichi Politici

Bettino Craxi, nato il 24 febbraio 1934 a Milano, è cresciuto in una famiglia socialista antifascista. Suo padre, Vittorio Craxi, fu un attivista politico durante il periodo della clandestinità, tanto da ospitare famiglie ebree in una loro casa al confine con la Svizzera.

I Primi Passi nella Politica

  • Ingresso nel PSI:
    A soli 17 anni, Bettino Craxi si iscrive al Partito Socialista Italiano (PSI). Cinque anni dopo, dimostra già un forte impegno politico entrando a far parte della direzione provinciale di Milano del partito.
  • Inizio della Carriera Comunale:
    Nel 1960, Craxi viene eletto consigliere comunale a Milano, sotto l’amministrazione guidata dal socialdemocratico Virgilio Ferrari. L’anno successivo, nel 1961, assume l’incarico di assessore all’economato nella giunta socialdemocratica di Gino Cassinis.
  • Ascesa nei Ranghi del PSI:
    Nel 1962, viene nominato segretario provinciale del PSI, e nel 1965 entra nel Comitato centrale, l’organo decisionale nazionale del partito. Questi incarichi segnano l’inizio della sua ascesa politica, che lo porterà a diventare una figura di spicco a livello nazionale.

La Prima Esperienza Parlamentare e l’Affermazione Politica

Nel 1968, a soli 34 anni, Craxi viene eletto deputato con oltre 23.000 preferenze, posizionandosi subito come una delle principali figure del PSI, subito dopo Pietro Nenni e davanti ad altri noti esponenti socialisti.

  • La Simbologia del Duomo:
    Craxi prende in affitto un ufficio in una storica piazza milanese, situata proprio di fronte al Duomo (al civico 19), un tempo sede dei socialdemocratici. Lì, riempie le pareti di manifesti di Turati e Garibaldi, simboli del suo impegno politico e della sua visione per l’Italia.

Le Caratteristiche del Giovane Leader

Durante gli anni della sua ascesa, Bettino Craxi si distingue per:

  • Eccellente dote oratoria: Abilità comunicative che gli permettono di farsi notare e di coinvolgere l’elettorato.
  • Impegno militante: Una dedizione incrollabile alla causa socialista, che lo porta a essere uno dei protagonisti del dibattito politico.
  • Ambizione e grinta: Un carattere diretto, capace di affrontare avversari e persino membri interni del partito, consolidando così la sua posizione di leader.

Craxi si è fatto promotore della causa degli ungheresi e dei cecoslovacchi contro le invasioni sovietiche, sostenendo un “centrosinistra organico” in cui i socialisti collaborassero con la Democrazia Cristiana. Ha inoltre curato i rapporti internazionali, rafforzando i legami con altri esponenti socialisti europei, in particolare con quei Paesi dell’Europa mediterranea che avevano vissuto regimi autoritari.

Il Contesto Elettorale e il Ruolo del PSI

Durante le elezioni politiche, il Partito Socialista Unificato – risultato dell’unione tra il PSI e i “cugini” del PSDI – ottiene quasi il 15% dei voti, posizionandosi al terzo posto dopo Democrazia Cristiana (39%) e PCI (27%). Tuttavia, i socialisti, se contati separatamente, raccolgono solo il 9,6% dei consensi.
Nel 1970, Craxi viene nominato vice-segretario del partito sotto la guida di Giacomo Mancini e poi confermato nell’incarico con Francesco de Martino, che guiderà il PSI fino al congresso di Roma del 1976.

La Segreteria di Bettino Craxi e la Guida del Governo: Una Rivoluzione nella Politica Italiana

Fino al 1976, il Partito Socialista Italiano (PSI) affrontava una fase critica, perdendo consensi (una flessione di 5 punti percentuali tra il 1968 e il 1976). In un periodo in cui la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista dominavano la scena politica nazionale, si temeva che il PSI potesse perdere la sua influenza, rimanendo ai margini del potere.

La Svolta del Congresso del 1976 e l’Ascesa di Craxi

La svolta arrivò durante il quarantesimo congresso del PSI, tenutosi a Roma presso l’hotel “Midas”. In quell’occasione, Francesco de Martino lasciò il posto di segretario, affidandolo a un giovane politico milanese: Bettino Craxi. All’epoca, Craxi, allora quarantaduenne, veniva visto come un leader temporaneo, destinato a fare da “segretario di transizione” per riorganizzare il partito e prepararlo a una nuova fase politica.

  • Decisione Strategica:
    De Martino e i suoi collaboratori puntavano su Craxi per il suo potenziale di rinnovamento, anche se inizialmente la sua figura non era molto conosciuta a livello nazionale.
  • La Nuova Visione del PSI:
    Contrariamente alle aspettative, Craxi trasformò radicalmente il partito, guidandolo verso una maggiore rilevanza politica e sociale. La sua leadership fu caratterizzata da una forte riorganizzazione interna e da una nuova strategia elettorale.

Il Rilancio del PSI e l’Ascesa di Craxi nel Governo

La leadership di Bettino Craxi ebbe un impatto decisivo sia a livello nazionale che europeo:

  • Consolidamento Interno:
    Craxi rimase segretario per sei congressi consecutivi (Torino 1978, Palermo 1981, Verona 1984, Rimini 1987, Milano 1989, Bari 1991), durante i quali il PSI si rafforzò notevolmente.
  • Crescita Elettorale:
    Il partito registrò un netto incremento dei voti:
    • 1979: 9,81% alla Camera e 10,3% al Senato.
    • 1983: 11,4% alla Camera e 11,3% al Senato.
  • Presenza nel Governo:
    Dopo sei anni di assenza (dal governo Rumor V, marzo-ottobre 1974), nel governo Cossiga II il PSI tornò a farsi strada con numerosi incarichi: un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nove ministri e sedici sottosegretari.

Il Nuovo Simbolo del PSI e il Pentapartito

Durante il congresso di Torino, Bettino Craxi introdusse un nuovo simbolo per il PSI: il garofano rosso. Questo simbolo, che sostituiva la tradizionale falce e martello, richiamava il primo socialismo di Turati e la rivoluzione portoghese contro il regime di Caetano, segnando un netto cambio di immagine per il partito.

Craxi si distinse anche per le sue posizioni politiche:

  • Contrario al “Compromesso Storico”:
    Sostenitore di una linea autonoma, fu favorevole a dialogare con le Brigate Rosse durante il sequestro Moro, tanto da essere l’unico politico invitato alle esequie private del leader democristiano.
  • Promotore del Pentapartito:
    Tra gli anni Ottanta, Craxi divenne il principale protagonista della politica italiana, contribuendo alla nascita del Pentapartito. Questa alleanza di governo unì Democrazia Cristiana, socialisti, liberali, repubblicani e socialdemocratici, e rimase al potere dal giugno 1981 fino all’aprile 1991. Nonostante il calo elettorale del 1983, la DC continuò a essere il partito di riferimento, ma i vertici dei singoli partiti, a turni, assunsero la guida del Consiglio.

Craxi Presidente del Consiglio: Un Governo Storico

Grazie al successo delle politiche del 1983 e dopo esperienze governative precedenti con Spadolini (giugno 1981–dicembre 1982) e Fanfani (dicembre 1981–aprile 1983), il 4 agosto 1983 Bettino Craxi fu nominato Presidente del Consiglio. Rimase in carica fino al 17 aprile 1987, totalizzando 1.352 giorni di governo, il più duraturo della Repubblica dopo i quattro governi de Gasperi (tra maggio 1948 e agosto 1953). In quell’epoca, sia il Presidente del Consiglio che il Presidente della Repubblica rappresentavano il PSI, segnando un momento di massima affermazione politica per il partito.

La segreteria di Bettino Craxi ha segnato una svolta decisiva per il Partito Socialista Italiano, portando a una profonda trasformazione interna e a un rilancio che si rifletté sia a livello nazionale che internazionale. La sua ascesa da segretario di transizione a Presidente del Consiglio ha ridefinito il panorama politico italiano, con il PSI che ha ritrovato un ruolo centrale grazie alle riforme e alle strategie innovative di Craxi.

Questa fase storica rimane un punto di riferimento per chi studia la politica italiana degli anni Ottanta e l’evoluzione dei partiti socialisti nel paese. Per approfondimenti sul tema, è possibile esplorare ulteriori articoli riguardanti il Pentapartito, le dinamiche interne del PSI e il contesto politico europeo di quegli anni.

Bettino Craxi Presidente del Consiglio: Trasformazioni Economiche, Sociali e Politiche

Con l’elezione di Bettino Craxi a Presidente del Consiglio, l’Italia entra in una fase di notevole espansione economica, industriale e sociale. Durante il suo mandato, il Paese si consolida come la quinta potenza economica mondiale, il settore secondario registra una crescita competitiva e il terzo settore si sviluppa notevolmente.

Una Svolta Riformista per il PSI

Bettino Craxi ha guidato il Partito Socialista Italiano verso un percorso riformista, distaccandosi dall’influenza del comunismo. Questa scelta ha permesso al partito di:

  • Riaffermarsi sulla scena nazionale: Il PSI passa a occupare il terzo posto tra i partiti più votati.
  • Innovare la propria immagine e strategia: Abbandonando schemi tradizionali e adottando nuove alleanze politiche, il partito riesce a conquistare nuovi consensi.

Decisionismo e Innovazioni Governative

Il governo craxiano è ricordato per il suo decisionismo e per una serie di riforme significative, tra cui:

  • Il Concordato Stato–Chiesa (Villa Madama):
    Il 12 febbraio 1984, Craxi, insieme al Segretario di Stato vaticano Agostino Casaroli, stipula il nuovo concordato, superando quello dell’11 febbraio 1929 e ridefinendo i rapporti tra Stato e Chiesa.
  • La Visione di una Repubblica Presidenziale:
    Craxi sognava una riforma costituzionale per trasformare l’Italia in una repubblica presidenziale, ispirandosi al modello della Quinta Repubblica francese. L’obiettivo era concentrare il potere in un “uomo solo”, capace di unire il potere esecutivo e il ruolo di Capo dello Stato.
  • Misure Economiche Coraggiose:
    • Controllo dell’inflazione: Il governo riduce l’inflazione dal 12 al 5% in tempi brevi.
    • Riforma della “scala mobile”: Il 14 febbraio 1984 viene promosso il “decreto di San Valentino”, che riduce di tre punti la contingenza legata alla scala mobile. Questa misura, pur essendo criticata da alcuni partiti, viene sostenuta dal PCI come strumento per preservare il potere d’acquisto dei lavoratori.
    • Lotta all’evasione fiscale: L’introduzione degli scontrini fiscali rafforza la battaglia contro l’evasione nel settore commerciale.

È importante notare, però, che queste riforme hanno avuto un impatto anche sul debito pubblico: il rapporto debito/PIL è passato dal 55% al 95% in dieci anni, mentre il deficit ha superato il 10% del PIL.

  • Controversie Televisive:
    I “decreti legge Berlusconi” (20 ottobre e 6 dicembre 1984) hanno dato a Silvio Berlusconi, presidente di Fininvest e stretto alleato di Craxi, la possibilità di trasmettere in diretta nazionale i programmi delle sue reti private, contrastando le precedenti decisioni dei pretori di Milano, Roma e Pescara che avevano vietato tale pratica, riservata all’unica emittente statale, la Rai.

Politica Estera e la Crisi di Sigonella

Il governo Craxi ha segnato la storia non solo per le riforme interne ma anche per una politica estera decisa e controversa:

  • Solidarnosc e il Contesto Esterno:
    Craxi ha mostrato vicinanza al movimento sindacale anticomunista di Lech Wałęsa, rafforzando così i legami con il mondo politico esterno.
  • Il Dispiegamento di Missili a Comiso:
    Il governo ha proseguito la politica di dispiegamento dei missili americani a medio raggio (Cruise e Pershing II) a Comiso, in Provincia di Ragusa, in risposta al posizionamento dei missili russi SS-20 lungo le frontiere occidentali, confermando il ruolo strategico dell’Italia all’interno della NATO.
  • La Crisi di Sigonella:
    Tra il 7 e il 12 ottobre 1985, l’Italia si trovò al centro di una crisi internazionale. Durante l’episodio Sigonella, il governo si rifiutò di consegnare ai militari statunitensi i terroristi palestinesi responsabili del dirottamento della nave da crociera “Achille Lauro”. Questo rifiuto portò l’Italia a fronteggiare una situazione estremamente tesa, arrivando vicino a uno scontro armato tra Carabinieri e la Delta Force. Inoltre, una controversa telefonata del 12 aprile 1986 avvertì il dittatore libico Gheddafi di un imminente attacco missilistico americano contro la sua abitazione, evento che causò la morte di una ventina di civili e, secondo fonti, anche della figlia adottiva Hana, di appena un anno.

Il mandato di Bettino Craxi come Presidente del Consiglio rappresenta una delle fasi più dinamiche e trasformative della storia italiana recente. Grazie a riforme audaci, innovazioni economiche e una politica estera decisa, il governo craxiano ha lasciato un segno indelebile nel panorama politico nazionale. Questi interventi hanno non solo favorito l’espansione economica e industriale dell’Italia, ma hanno anche ridefinito il ruolo del Partito Socialista nel sistema politico del paese.

Per ulteriori approfondimenti su questo periodo storico, consulta altri articoli dedicati alla politica italiana degli anni Ottanta, alle riforme economiche e alle dinamiche internazionali che hanno caratterizzato questo decennio.

Dalla Fine del Craxi II all’Arresto di Mario Chiesa: Il Crepuscolo della Prima Repubblica

Il governo Craxi (II) si dimette il 17 aprile 1987, segnando l’inizio di una fase di forti tensioni politiche in Italia. I dissidi interni, in particolare con il segretario della Democrazia Cristiana Ciriaco de Mita e il cosiddetto “patto della staffetta”, portarono Bettino Craxi a presentare le dimissioni. Al suo posto, fu insediato il quinto governo Fanfani, che durò appena dieci giorni, spingendo il Presidente Pertini a sciogliere le Camere per la seconda volta consecutiva a causa della mancanza di una maggioranza stabile.

Craxi Dopo le Dimissioni: Il Ruolo del CAF e il Crepuscolo della Prima Repubblica

Dopo aver lasciato Palazzo Chigi, Bettino Craxi non tornò più a ricoprire incarichi istituzionali, ma mantenne un’influenza significativa attraverso il cosiddetto CAF, un’alleanza informale con i democristiani Andreotti e Forlani. Questo “shadow cabinet” durò fino alle elezioni del 1992, l’ultima della cosiddetta “Prima Repubblica”, mentre il Pentapartito (poi Quadripartito) continuava a governare con governi Fanfani, Goria, de Mita e gli ultimi mandati di Andreotti.

L’Arresto di Mario Chiesa e lo Scoppio delle Indagini di Tangentopoli

Il 17 febbraio 1992 rappresenta una data cruciale: Mario Chiesa, presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio di Milano e stretto alleato di Craxi, viene arrestato in flagranza di reato. Chiesa viene colto dalla Procura di Milano mentre incassa una tangente per un appalto, in un’operazione che prelude a un’indagine molto più ampia.

  • Il Sistema delle Tangenti:
    L’arresto di Chiesa è solo la punta di un iceberg che coinvolge imprenditori e politici locali, estendendosi a livello nazionale. Secondo il magistrato Antonio di Pietro, il fenomeno delle “mazzette” (tangenti) rappresentava una pratica consolidata e “ambientale” nel sistema politico italiano, dove partiti e imprenditori si accordavano su quote di tangenti per ottenere o mantenere appalti.
  • La Reazione di Craxi:
    Il 3 marzo, Bettino Craxi si distanzia pubblicamente da Chiesa, definendolo “mariuolo” (termine napoletano per “ladruncolo”) e sostenendo che, fino a quel momento, nessun politico socialista milanese aveva avuto problemi di corruzione negli ultimi 50 anni.

Le Elezioni del 5 Aprile 1992 e il Discorso di Craxi del 3 Luglio 1992

Le elezioni politiche del 5 aprile 1992, tenutesi pochi settimane dopo l’arresto di Chiesa, hanno segnato un forte mutamento nell’assetto politico italiano:

  • Risultati Elettorali:
    I quattro partiti che governavano all’epoca (DC, PSI, PSDI, PLI) hanno totalizzato il 48,85% dei voti. La Democrazia Cristiana ha subito una notevole flessione, passando dal 34,4% al 29,7%, soprattutto nelle sue roccaforti. I socialisti hanno perso poco più di mezzo punto percentuale, mentre il Partito dei Democratici della Sinistra (nato dallo scioglimento del PCI) ha ottenuto il 16,6% e la Rifondazione Comunista il 5,6%. Anche la Lega Nord e il movimento La Rete hanno ottenuto risultati rilevanti, segno di una crescente frammentazione politica.
  • Il Discorsi di Craxi:
    Il 3 luglio 1992, in un celebre intervento parlamentare durante la fiducia al governo guidato dal socialista Giuliano Amato, Craxi ha messo in luce la realtà dei finanziamenti illeciti ai partiti e il sistema delle tangenti che “foraggiano” non solo i partiti e gli appalti, ma l’intero sistema politico italiano. Le sue parole hanno evidenziato una verità scomoda e condivisa da molti, contribuendo a catalizzare l’attenzione pubblica sulle dinamiche corruttive che stavano per travolgere la Prima Repubblica.

L’Eredità di Tangentopoli e il Destino di Craxi

Nonostante Craxi sperasse di risolvere la questione politicamente, le indagini della Procura di Milano e di altre autorità hanno preso il sopravvento, segnando l’inizio della fine della Prima Repubblica. Il 15 dicembre 1992, Craxi ricevette un avviso di garanzia per corruzione, concussione e finanziamento illecito, un segnale inequivocabile che la sua carriera politica stava per subire una svolta negativa e irrevocabile.

Il periodo che va dalla fine del governo Craxi II all’arresto di Mario Chiesa rappresenta uno dei capitoli più significativi e drammatici della storia politica italiana. La crisi che ha coinvolto i partiti tradizionali e l’avvio delle indagini di Tangentopoli hanno trasformato il panorama politico, segnando la fine della Prima Repubblica e lasciando un’eredità complessa e controversa. Questi eventi hanno messo in luce le pratiche corruttive sistemiche e hanno innescato un processo di rinnovamento che avrebbe profondamente cambiato l’assetto istituzionale e politico del Paese.

Per ulteriori approfondimenti su questo periodo storico e sulle dinamiche della corruzione in Italia, esplora i nostri articoli dedicati a Tangentopoli, alla crisi della Prima Repubblica e alle vicende che hanno segnato la carriera politica di Bettino Craxi.

Il 1993 di Craxi: Hotel Raphael, l’Addio alla Politica e la Fuga in Tunisia

Il 1993 segna un anno cruciale per Bettino Craxi e per la storia politica italiana, con le indagini di “Mani pulite” che coinvolgono decine di leader dei partiti nazionali e segnano la fine di un’era. Di seguito, analizziamo i momenti salienti di quell’anno turbolento, dalla crisi politica al fatidico episodio all’Hotel Raphael, fino alla fuga di Craxi in Tunisia.

Le Prime Notifiche e le Dimissioni dalla Segreteria

  • Avvisi di Garanzia e Accuse di Corruzione:
    Nel gennaio 1993, a Craxi viene notificato un avviso di garanzia per presunte tangenti relative agli appalti della centrale nucleare di Montalto di Castro. Il mese successivo, ne segue un altro per tangenti sui lavori all’aeroporto di Milano-Malpensa, insieme a un ulteriore avviso per concorso in bancarotta fraudolenta, in collaborazione con l’ex Guardasigilli Claudio Martelli e il Banco Ambrosiano.
  • Il Crollo del Potere Politico:
    Questi sviluppi complicati portano, l’11 febbraio 1993, alla decisione di Craxi di dimettersi dalla segreteria del PSI, ponendo fine a una carriera iniziata nel 1976 e caratterizzata da diciassette anni di successi politici.

Il Governo Amato e il Decreto Conso

  • Il Decreto Conso e la Caduta del Governo:
    Nel marzo 1993 il governo Amato traballa a causa della bocciatura del “decreto Conso”, che avrebbe depenalizzato il finanziamento illecito ai partiti e inasprito le pene per gli arricchimenti personali. Il rifiuto del Capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro, di controfirmare il decreto lo rende operativo in modo paradossale e contribuisce alla caduta del governo Amato ad aprile 1993.
  • L’Ascesa del Governo Ciampi:
    Con la caduta del governo Amato, Carlo Azeglio Ciampi diventa il primo premier non eletto in parlamento, segnando l’inizio di un nuovo assetto politico, con un esecutivo formato da esponenti provenienti dalla sfera post-PCI. Tuttavia, i primi giorni del nuovo governo sono segnati da tensioni e proteste.

La Votazione Parlamentare e l’Evento all’Hotel Raphael

  • Il Voto Sulle Autorizzazioni a Procedere:
    Il 29 aprile 1993, i deputati devono votare sei autorizzazioni a procedere nei confronti di Craxi, a causa dell’immunità parlamentare garantita dall’articolo 68 della Costituzione. Durante il voto, che avviene in scrutinio segreto, solo due delle sei richieste vengono approvate, rappresentando una vittoria simbolica per Craxi e una sconfitta per il pool di Antonio di Pietro e altri esponenti dell’apparato giudiziario.
  • La Protesta Popolare e l’Hotel Raphael:
    Le tensioni politiche si riversano anche nelle strade: il giorno seguente, sei cortei scaturiscono in piazze come Colonna, Navona e il Pantheon. Il momento più emblematico avviene davanti all’Hotel Raphael, residenza romana di Craxi, dove la folla, contraria al politico, lancia centinaia di monetine mentre lui, deciso a mostrare la sua faccia, si dirige verso la sua auto di servizio. L’episodio, documentato da video e fotografie, diventa una delle immagini storiche della fine di un’epoca.

La Fuga di Craxi e l’Esilio in Tunisia

  • Il Ritirare del Passaporto e la Decisione di Esilio:
    Il clima politico si fa sempre più ostile. Il 12 maggio 1994 il passaporto di Craxi viene ritirato e, pochi giorni dopo, il leader socialista si ritrova costretto a lasciare l’Italia.
  • La Nuova Vita in Tunisia:
    Craxi decide di rifugiarsi nella sua residenza di Hammamet, in Tunisia, paese che diventerà il suo rifugio permanente. Il 21 luglio 1995, Craxi viene formalmente dichiarato latitante, segnando la definitiva chiusura del capitolo della sua carriera politica in Italia. Anche sua moglie Anna si unisce a lui in esilio, e Craxi non tornerà mai più nel Paese, nemmeno per curarsi dalla grave forma di diabete che lo affliggeva.

Il 1993 rappresenta un punto di svolta nella storia politica italiana: le indagini di “Mani pulite”, le dimissioni di Craxi dalla segreteria, il controverso voto in parlamento e l’episodio all’Hotel Raphael hanno contribuito a segnare la fine della carriera di uno dei protagonisti della Prima Repubblica. L’esilio in Tunisia di Bettino Craxi simboleggia il drastico mutamento del sistema politico italiano, preludio alla nascita della “Seconda Repubblica”.

Per ulteriori approfondimenti su questo periodo storico e sui processi che hanno segnato il declino della Prima Repubblica, esplora i nostri articoli dedicati alle indagini di Tangentopoli, alla crisi politica degli anni ’90 e alle trasformazioni del panorama istituzionale italiano.

La Malattia e la Morte di Bettino Craxi ad Hammamet: Fine di un’Era e L’Eredità di un Personaggio Divisivo

Il 19 gennaio 2000, Bettino Craxi, figura centrale della politica italiana e simbolo della Prima Repubblica, muore all’età di 65 anni a Hammamet, in Tunisia, a causa di un arresto cardiaco complicato da una grave forma di diabete. La sua dipartita segna la chiusura di un capitolo importante della storia politica italiana, lasciando dietro di sé un’eredità controversa e dibattuta.

La Crisi del Partito Socialista Italiano

  • Scioglimento del PSI:
    Il Partito Socialista Italiano, fondato il 14 agosto 1892 a Genova e il più antico dell’arco parlamentare, viene definitivamente sciolto il 13 novembre 1994 durante il XLVII congresso tenutosi a Roma.
  • Cambi di Leadership:
    Dopo le dimissioni di Craxi, il partito passa brevemente nelle mani di Giorgio Benvenuto fino al 27 maggio 1993, seguito da Ottaviano del Turco. Il 21 giugno 1994, Valdo Spini viene nominato nuovo coordinatore, segnando l’ultima fase dell’organizzazione socialista prima del suo scioglimento.

La Fine di una Carriera e le Condanne Definitive

  • Condanne Durante Tangentopoli:
    Durante le indagini di Tangentopoli, Craxi subisce due condanne definitive:
    • Eni-Sai: 5 anni e mezzo.
    • Metropolitana milanese: 4 anni e mezzo.
    Altre condanne per reati legati a tangenti e finanziamenti illeciti (come Enel, Enimont, Conto 633369, Montedison ed Eni) si sono concluse con rinvii a giudizio o prescrizioni, mentre il processo “All Ibernian” si è prescritto.

L’Eredità e il Dibattito sulla Figura di Craxi

  • Un Personaggio Divisivo:
    I trent’anni trascorsi dalla caduta politica di Craxi (biennio 1992-1994) lasciano un ricordo indelebile nel panorama politico italiano. Mentre alcuni lo ricordano come uno statista capace di innovare il sistema, altri lo vedono come il simbolo di un potere corrotto e marcio, destinato a essere abbattuto dalle indagini di “Mani pulite”.
  • La Simbologia dell’Hotel Raphael:
    L’episodio dell’Hotel Raphael, con il lancio di monetine e l’immagine della sua corsa verso la fuga, rimane una delle testimonianze più iconiche della fine del suo potere politico e della crisi dell’intero sistema della Prima Repubblica.
  • Cultura e Memoria:
    Libri, dibattiti, film e documentari hanno contribuito a mantenere viva la controversa figura di Craxi. Tra le opinioni più estremizzate, c’è chi lo ricorda come un abile statista vittima di una persecuzione giudiziaria e chi invece lo condanna come simbolo di un sistema politico corrotto.
  • L’Ambiente Craxiano:
    Un episodio celebre è l’espressione dell’ex ministro socialista Rino Formica, che descriveva l’ambiente interno al PSI come un “circo di nani e ballerine”. Questa immagine sottolinea come, sotto la guida di Craxi, il partito si fosse trasformato in un aggregato di personaggi, a volte privi di un vero impegno politico, ma capaci di alimentare il potere del leader.

La malattia e la morte di Bettino Craxi ad Hammamet hanno segnato la fine di un’epoca per la politica italiana. Il suo percorso, caratterizzato da successi, controversie, condanne definitive e un esilio forzato, continua a stimolare il dibattito pubblico. Craxi resta un simbolo ambiguo: per alcuni un innovatore che ha portato il PSI al vertice, per altri l’incarnazione di un potere corrotto che ha contribuito al crollo della Prima Repubblica.

Per approfondire ulteriormente l’epoca craxiana e il contesto delle indagini di Tangentopoli, esplora i nostri articoli dedicati alla storia della politica italiana, alle trasformazioni del sistema elettorale e ai processi giudiziari che hanno cambiato il volto del Paese.

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